• Logo associazione valbisenzio

  • Chi siamo

    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

    Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!


    Siti amici

    Ringraziamenti

    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

    • Alberto Badolati
    • Brunero Lucarini
    • Roberto Fontani
    • Fiorenzo Fallanti
    • Nello Santini
    • Luca Cecconi
    • Lucia Mattei
    • Gianni Cangioli
    • Gaia Spinelli
    • Irene Marchetti
    • Annalisa Marchi
    • Yuri Storai
    • Luca Bartoli
    • Giovanni Pini
    • Giacomo Bencini
    • Marco Mauro Guarducci
    • Mauro Torlai
    • Paolo Novellini
    • Simone Rossini
    • Sara Rossini
    • Claudia Iozzelli
    • Massimo Innocenti
    • Elia Taddei
    • Filomena Vulcano
    • Francesca Ciuti
    • Riccardo Pagani
    • Francesco Bacci

  • Tramonto di un'Alba

    Tramonto di un'Alba


    Il sentiero - a cura di Mauro Torlai e Mario Vignolini e il gruppo di ricerca Associazione 6 Settembre, Associazione Volontari C.S.N., ANPI sezione “Brigata Buricchi” , Sentieri Partigiani, Gruppo Trekking Storia Camminata di Montemurlo, Circolo ARCI 29 Martiri, Unione Speleologica Pratese e CAI di Prato - ripercorre le tracce dei partigiani della Brigata Buricchi che si erano rifugiati sul Monte Javello e che scesero a Figline dove, il 6 settembre 1944, furono impiccati dai nazisti che erano ad attenderli.

    Il sentiero è segnalato dai cartelli che riportano le indicazioni "Il Tramonto di un'Alba" e "TA"


    Il percorso


    Parte dal Pian delle Vergini (1) sulle pendici del Monte Javello il sentiero con interesse storico-naturalistico che denominiamo: Tramonto di un’Alba.
    Il punto di partenza è il campo-base che ospitava dal 24 Febbraio del 1944 la formazione partigiana Orlando Storai poi divenuta Brigata Buricchi, in memoria dei partigiani coinvolti nell’azione presso la stazione di Carmignano l’11 Giugno del 1944.

    Il sentiero attraversa il crinale che divide i Comuni di Montemurlo, Vaiano, Cantagallo e Prato e percorre la dorsale del Monte Javello che ha mantenuto caratteri vegetazionali di indiscusso valore naturalistico, spicca la presenza del Faggio che spesso incontriamo con grandi esemplari ad alto fusto.
    Incamminandoci verso Est effettueremo una sosta obbligata dalla sua importanza, al Pian dei Massi (2), caposaldo e punto di osservazione della Brigata, qui i partigiani fecero “sventolare una grande bandiera color rosso ben visibile” anche a distanza (cit. G. Papi).
    Punto di avvistamento mozzafiato nitido perché sporgente e spesso privo di vegetazione, oggi utilizzato anche dagli amanti del Parapendio.
    Nelle giornate limpide si possono apprezzare ad est la Retaia e i Monti della Calvana, a nord-ovest le Cavallaie, mentre a sud le “tre gobbe” del Monteferrato oltre le quali a circa 20 Km di distanza si intravede la catena che forma il Montalbano e declina nei Colli medicei.
    Lasciandoci alle spalle lo Javello e proseguendo verso Sud, ci imbattiamo con la prima difficoltà denominata la “direttissima” che con il suo importante dislivello può mettere in difficoltà non solo i principianti.
    La bellezza del paesaggio di Prato Tondo però ripaga degli sforzi nel raggiungerlo grazie agli scorci panoramici sull’ampia vallata sottostante.
    L’esercito nazista lo scelse per piazzare la contraerea al fine di ostacolare le incursioni delle “fortezze volanti” alleate nel tentativo di colpire la linea ferroviaria appenninica Prato-Bologna.
    A questa quota troviamo estesi boschi di latifoglie con Roverella, Cerro, Carpino nero e Castagno.
    Anche se le pendici della montagna sono state profondamente modificate dall’uomo, adattandole a colture agricole in particolare dell’olivo, hanno mantenuto quel fascino inconfondibile ed unico del nostro Appennino Toscano.
    Si scende leggermente proseguendo verso Sud, e mantenendosi sulla sinistra, inoltrandoci nel fitto bosco, si taglia a mezza costa il rimanente versante Sud-Est del Monte Javello.
    Facendo una breve deviazione, lasciandosi alle spalle il sentiero, troviamo l’abitato di Bruceto dove è consigliata la sosta davanti alla “casa rossa” di Menghino, determinante protagonista dell’antifascismo e della Lotta di Liberazione locale.
    Tornati al sentiero si procede per il Passo della Collina (3), un importante crocevia usato nella ritirata dalle truppe nazi-fasciste, in quanto la via per Bologna nella Valle del Bisenzio era inutilizzabile.
    Nel tentativo di rallentare l’avanzata Anglo-Americana in prossimità della Linea Gotica vi erano molte zone minate dai tedeschi e rese impraticabili dai continui bombardamenti degli stessi alleati.
    In alternativa, se dal medesimo Passo proseguiamo verso destra, quindi Ovest, possiamo raggiungere la “Quercia dei Termini” già Comune di Montemurlo, incontriamo la vecchia chiesa di Albiano e poco distante arriviamo alla “Fattoria del Barone” meglio conosciuta come la Bottega del Nebbia, altra figura importante per la logistica e la stessa sopravvivenza dei partigiani, protagonista di alcuni salvataggi e recuperi di opere d’arte trafugate dai tedeschi nella zona.
    Tornati di nuovo sul nostro sentiero, dal Passo della Collina ci s’incammina verso i “Rinserrati” (4), per un breve tratto segnalato dai volontari del C.A.I. come n° 10 che conduce al Mausoleo di Malaparte sul Monte Le Coste, chiamato dai pratesi Spazzavento.
    Dai “Rinserrati” si prosegue in direzione Sud, immettendoci di nuovo nella fitta boscaglia.
    Da qui il giorno 5 Settembre del 1944, per mettere in sicurezza l’imminente discesa della formazione, furono sistemate trenta sentinelle armate, luogo dove i russi “disattendendo ordini precisi, tagliarono i fili telefonici” (cit. Carlo Ferri).
    Con questo breve dislivello percorriamo il modesto rilievo del sentiero a mezzacosta sul Poggio alle Croci nel bosco di latifoglie, totalmente invaso da una pineta di alti pini marittimi sotto la quale prosperano le maggiori specie della macchia mediterranea, come il Leccio, la Brentine, il Pungitopo e il Vincetossico, ancora oggi un vero paradiso naturale.
    Ripartiamo sempre verso Sud in direzione Cerreto (5). Appena fuori dalla macchia, ad Ovest, guardando Monte Lopi, troviamo a breve distanza un piccolo avvallamento naturale denominato “Le Prata”.


    Veduta aerea e simulazione luci di indicazione per l’aviolancio presso Le Prata

    Attraverso ricerche storiche incrociate e testimonianze orali, possiamo indicare come probabile scelta, compiuta dal Maggiore Mario Martini* e Armando Bardazzi*, perché adatta a ricevere gli avio-lanci alleati in favore della Brigata Buricchi annunciati da Radio Londra col messaggio in codice “Beatrice ti saluta”.

    Con un geniale meccanismo di fari alimentati da batteria la Brigata partigiana, il 2 Giugno del 1944, ha potuto far paracadutare quasi in sicurezza, cibo, denaro, sigarette, armi e munizioni, assieme a cinque paracadutisti e una preziosa ricetrasmittente.

    Procediamo oltre il "Sasso del Diavolo" ed arriviamo nei pressi dell'abitato di Cerreto, che già dalla fine di Agosto, ospitava numerosi soldati germanici in ritirata. Si costeggia la Chiesa lasciandola a sinistra, dove incontriamo un tratto denominato "Sentiero Aurora" che ci porterà fino al Casone.
    Scendendo, ci dirigiamo in direzione Pesciola (6) prendendo il sentiero alla nostra destra. Una volta arrivati alla sua cascina è consigliata una sosta per ricordare la tragica scelta dei partigiani: "se proseguire o tornare ai Faggi", a causa dell'assenza dell'ultimo contatto che doveva condurli sicuri verso Prato.
    Dopo la sosta ci dirigiamo verso il "Paretaio" (7). Passiamo in mezzo a Villa Monsanti e Villa Fossombroni, dove nei primi giorni di Settembre del 1944 già alloggiavano truppe tedesche.

    Oltrepassiamo queste due Ville e siamo in località denominata "l Cipressi" (8).
    Arriviamo "all'incrocio multiplo" dove passeremo attraverso alcuni "pali di cemento" che delimitavano una vecchia riserva di caccia di proprietà del Calamai, noto industriale pratese.
    Adesso ci troviamo sul dorso di "Poggio Alto" (9), non sarà l'ultimo ostacolo che ci dividerà dalla nostra meta e lo scenderemo "in tralice a geleno", "fino ad arrivare dove oggi confluisce via 7 Marzo con via Cantagallo". (cit. Bardazzi) Nelle sue vicinanze un rifugio anti-aereo "ospitava" la popolazione durante i bombardamenti alleati, avvertita dalla sirena della formace del Felici.

    Proseguiamo camminando ai margini del Torrente Vella, che costeggia il piccolo promontorio e attraversa via Cantagallo, allora quasi priva di case, all'altezza del ponticello di fronte la casa "del barrociaio Bardazzi e poco distante da Villa Mercatanti.

    Qui a Pacciana (10), termina il sentiero partigiano "Tramonto di un' Alba". Qui a Pacciana si concluse la vita di alcuni partigiani.

    Al nuovo Cippo ricordiamo il sacrificio di questi morti in battaglia. Il rastrellamento che ne segue e la tragica cattura dei partigiani sbandati e senza scampo è ormai Storia conosciuta. Feriti e stremati, con le mani dietro la nuca, li condussero presso Villa Nocchi per il "processo farsa" a cura di Karl Laqua, ex giurista e funzionario dell'apparato di giustizia nazista, Maggiore del 1° Battaglione del Reggimento Granatieri 756° della 334 Divisione di Fanteria.
    Mentre Prato viene liberata, i partigiani vengono condotti sotto gli archi di via Maggio. Era il 6 Settembre del 1944.


  • Dona il tuo 5x1000

    Aiutaci nel sostenere la nostra associazione e le iniziative promosse per il nostro territorio: dona il tuo 5x1000

    Codice fiscale:

    92108860484

    Utilità

    Via della lana e della seta

    • Tappa 2Sasso Marconi / Grizzana Morandi
    • Tappa 3Grizzana / Castiglione dei Pepoli
    • Tappa 4Castiglione dei Pepoli / Vernio

Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, clicca su "consento" per abilitarne l'uso.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies consulta la nostra Informativa Cookies. OK