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    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

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  • Montepiano

    Il passo di Montepiano era conosciuto fin dall’età antica, come dimostrano rinvenimenti archeologici di epoca etrusca e romana, riconducibili anche agli scambi commerciali che allora interessavano la valle del Setta. E’ tuttavia in epoca medievale che si colloca la presenza di eremiti nelle foreste della zona, quando nacque la leggenda del Beato Pietro, attorno alla Fonte del Romito. La consacrazione della Badia di Montepiano, dedicata a S. Maria, si colloca attorno al 1107, data della sua consacrazione. In origine era stato solo un romitorio, che per un certo tempo continuò ad esistere accanto al romitorio, al tempo del dominio degli Alberti, quando si crearono le principali leggende che riguardano il Beato Pietro e i cacciatori che inseguivano una lepre, il castagno che cadde sulla groppa di un cavallo e il miracolo dell’acqua trasformata in vino. Grande fascino esercitarono questi racconti sull’immaginazione popolare e sui turisti che alla fine dell’800 trovarono a Montepiano il luogo ideale per abitare i villini che vi erano stati costruiti e per affollare alberghi e pensioni di quella che diventò una fortunata stazione climatica.

    Fino al secolo precedente, al di là dell’abbazia e dei cascinali attorno alle riserve boschive appannaggio diretto dei feudatari conti Bardi, il paese era stato solo un piccolo borgo, provvisto di osteria e dogana. Si animava soprattutto per la festa di mezzagosto, quando veniva innalzato un padiglione per gli ospiti di riguardo (i conti Pepoli e i conti Bianchi di Piano) e i popolani che dall’Appennino giungevano per vedere il palio dei Barberi, scommettere sui cavalli in gara, festeggiare nei tre giorni di fiera e festa, tra suoni e balli.

    Molte cose cambiarono quando finalmente Montepiano potè essere raggiunta dalla nuova strada rotabile in costruzione fra il 1886 e il 1892.

    Furono alcuni fiorentini che scoprirono Montepiano, lanciarono turisticamente questa località, se ne fecero albergatori di successo (pensione Gemmi), ideatori dei Bagni e del centro per i villeggianti, con attività e manifestazioni che riempirono il paese e fecero sorgere molte ville signorili. Per oltre mezzo secolo Montepiano diventò una stazione climatica alla moda, con la presenza di personaggi importanti nel periodo della villeggiatura (dal sindaco di Roma Ernesto Nathan alla famiglia Rosselli, imprenditori, militari, artisti italiani e stranieri). La località era provvista di farmacia, posta e telegrafo, campi da tennis e alberghi di prima scelta, come il Margherita, nato nel 1913, in piena Belle Epoque.

    Di particolare rilievo la presenza di nobili, alcuni dei quali fin dall’Ottocento acquisirono proprietà importanti: l’esempio più significativo fu quello dei principi Strozzi che si stabilirono al Pecorile e fecero costruire una villa a fronte degli ambienti più antichi appartenuti ai conti Bardi, quando era soltanto un grande cascinale. Restano nella tradizione e nei libri editi tra fine Ottocento e primo Novecento gli itinerari di escursioni gradite ai villeggianti e agli appassionati della montagna: da monte Casciaio al monte della Scoperta, da Mezzana alla Crocetta, senza dimenticare le numerose fonti, rinomate per l’acqua fresca e salubre. La costruzione della grande galleria dell’Appennino della Direttissima Firenze-Bologna fece sparire gran parte di queste vene d’acqua, senza far dimenticare, tuttavia, la ricerca di luoghi e situazioni che fecero di Montepiano una stazione climatica salutare.


    Curiosità e suggerimenti

    Da Villa Sperling alla Badia di Montepiano.

    Il viale che dall’ingresso del paese di Montepiano porta alla Badia ha ancora la frescura degli alberi che caratterizzavano una delle più belle passeggiate per i turisti. Di qua e di là le abitazioni signorili (prevalentemente delle vacanze) che accompagnano la strada fino allo Chalet del Villeggiante, moderna riedizione dell’ambiente, con analoga funzione, nato nel primo Novecento oltre il ponte di Montepiano, davanti all’albergo di Londra, allora in funzione.

    Poco oltre lo Chalet si trova villa Sperling, recentemente restaurata. Fu fatta costruire dalla contessa Enrichetta Sperling in stile anglosassone, sulla base della sua cultura originaria, e per lei fu non un luogo di vacanza, ma residenza stabile, estate e inverno, fino alla sua morte nel 1919. La gentildonna era giunta a Montepiano da Firenze, come turista, una dei tanti che popolavano nel primo Novecento questa stazione climatica. Un’amicizia la legava alla principessa Antonietta Centurioni Scotto sposata al principe Strozzi, che raggiungeva ogni anno la sua villa del Pecorile.

    Enrichetta Sperling, reduce da una delusione d’amore e convertita alla religione cattolica, trovò pace e serenità a Montepiano e, particolarmente, nella via della Badia e nei luoghi che attorno ad essa ancora parlavano dei miracoli del Beato Pietro. Per questo decise di prendere dimora stabile e divenne una benemerita del paese per i donativi ai popolani che fece, soprattutto al tempo della Grande Guerra e del dilagare dell’epidemia spagnola.

    La passeggiata fino alla Badia è ancora molto pregevole, passando per il Giardino del Sole a lato del Mulino Saetti, che fu di proprietà del pittore omonimo, dopo essere stato costruito dai Gualtieri di Montepiano. Al di là della visita alla chiesa romanica, che evoca ancora l’intensità di questi luoghi, è interessante il percorso più prossimo che si collega con il vecchio mulino (visitabile a richiesta), a servizio dei contadini della zona.


    (testo a cura di Annalisa Marchi)



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