• Logo associazione valbisenzio

  • Chi siamo

    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

    Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!


    Siti amici

    Ringraziamenti

    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

    • Alberto Badolati
    • Brunero Lucarini
    • Roberto Fontani
    • Fiorenzo Fallanti
    • Nello Santini
    • Luca Cecconi
    • Lucia Mattei
    • Gianni Cangioli
    • Gaia Spinelli
    • Irene Marchetti
    • Annalisa Marchi
    • Yuri Storai
    • Luca Bartoli
    • Giovanni Pini
    • Giacomo Bencini
    • Marco Mauro Guarducci
    • Mauro Torlai
    • Paolo Novellini
    • Simone Rossini
    • Sara Rossini
    • Claudia Iozzelli
    • Massimo Innocenti
    • Elia Taddei
    • Filomena Vulcano
    • Francesca Ciuti
    • Riccardo Pagani
    • Francesco Bacci

  • Cantagallo e Luogomano

    Cantagallo è un borgo che sorge a circa 570 metri di altitudine ai piedi del “re” della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, il monte Bucciana, coi suoi 1228 metri che ne fanno la vetta più alta interamente nella Provincia di Prato, e del Poggio Cicialbo, di poche decine di metri più basso del primo (1.176 m).

    La sua posizione, ai margini della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo e sulla strada che porta al passo di Pian della Rasa e poi nella vallata della Limentra Orientale, ne fa un luogo di notevole interesse anche se attualmente il paese ha perso la vivacità di un tempo. Poche decine gli abitanti del borgo, che nel 1944 fu quasi completamente raso al suolo dal passaggio del Fronte: gli abitanti, non trovando più la propria casa emigrarono in massa verso la bassa valle e Prato e iniziarono a dedicarsi ad altri mestieri.

    Il borgo, già presente sugli atti della Badia di Vaiano in epoca medievale, presenta una chiesa dedicata a San Biagio: a differenza degli altri edifici di Cantagallo questo rimase pressoché illeso nel 1944, il tritolo che era stato posizionato non scoppiò ma bruciò solamente.

    Nel secolo scorso Cantagallo era un paese molto animato: bar, botteghe, la scuola. Gli abitanti, come negli altri borghi del Comune, vivevano di agricoltura e pastorizia, lavorando per conto proprio o per alcuni proprietari di terreni ed edifici. Ad un uomo in particolare è legato il passato recente di Cantagallo, il cavalier Luigi Pacini (1868-1946), natio del paese ma residente a Firenze per buona parte dell’anno. Benefattore in vita – dava lavoro a molti abitanti e fece diverse migliorie per agevolare la quotidianità della comunità – donatore alla morte: gran parte delle sue proprietà, fra terreni, annessi agricoli e cascine, vennero donati all’ente di Assistenza del Comune di Cantagallo e alcune entrarono a far parte del demanio Statale, che poi passò alla Regione. I terreni in questione - insieme a molti altri entrati per vendita nel demanio regionale o rimasti attualmente di proprietà privata - nel 1998 sono diventati area protetta con la costituzione della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo. Luigi Pacini, oltre ai vari lasciti alla morte, alla comunità di Cantagallo, donò nei primi decenni del 1900 un terreno alla sezione pratese del Cai: 4.000 metri quadrati al Pian della Rasa su cui sorse un rifugio, inaugurato nel 1936, che porta il nome del cavaliere benefattore.

    Una curiosità: spesso si fa confusione fra il paese di Cantagallo e il Comune di Cantagallo, ritenendo che il municipio sia nel paese omonimo del Comune. In realtà il municipio del Comune di Cantagallo è a Luicciana.


    Luogomano

    Il borgo, di origine molto antica, faceva parte dei possedimenti degli Alberti, poi dei Bardi e infine, nel 1810, dei Guicciardini, che ricevettero le vaste proprietà della fattoria di Luogomano da un lascito di Piermaria Bardi. Il piccolo paese/fattoria contava sul lavoro di molti abitanti di Cantagallo ed era quasi completamente autonomo nei primi decenni del secolo scorso: una scuola, la falegnameria, il piccolo caseificio, il forno e perfino una fornace. I possedimenti dei Guicciardini, all’epoca, partivano da Cantagallo (il podere del Campaccio faceva parte della fattoria) al Vallone, sotto Cascina di Spedaletto. I ricchi pascoli d’altura davano molto latte, che in parte convergeva nelle burraie tutt’ora visibili a margine delle cascine che fanno parte del patrimonio demaniale della Riserva, come Le Barbe. Gran parte delle entrate erano comunque legate al bosco: il legname prodotto negli immensi poderi veniva tagliato al Mulino della Sega, dove si ritiene che ci fosse un macchinario alimentato ad acqua ancor prima della Seconda Guerra Mondiale, che affiancava le altre macine in cui si lavoravano cereali e castagne.

    A partire dagli anni’ 20 iniziarono le prime piantumazioni di conifere, messe a dimora sui vari pascoli di alpeggio, cambiando la fisionomia della fattoria che gestiva i gradi boschi di faggio a ceduo. Sono ancora visibili le “serre”, filari di grandi esemplari di faggio che proteggevano dal vento colture (l’area intorno alla Cascina Le Barbe ad esempio era deputata alla produzione di cereali) e animali al pascolo.

    Luogomano aveva anche una chiesa, dedicata a Santa Cristina, di origini molto antiche, in cui nei primi decenni del 1900 serviva messa il parroco di Cantagallo.

    La chiesa, come tutti gli edifici del Luogomano, fu completamente distrutta dal passaggio del Fronte, situato proprio sulla Linea Gotica: quello che vediamo adesso è frutto di una ricostruzione fedelissima fatta nel secondo dopoguerra, con lo stesso materiale recuperato dalle macerie. Furono costruite ex novo anche due casette che ospitarono gli operai durante la ricostruzione.

    Luogomano è tuttora proprietà dei Conti Guicciardini: il conte Jacopo ed i figli utilizzano le case come residenze estive.


    Cosa fare


    • Partecipare ad una delle molteplici attività al Centro Visite della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo
    • Curiosare nei dintorni alla ricerca delle vecchie strutture rurali lasciate intatte dal passaggio del Fronte (alcune delle quali ristrutturate), come Casa al Rio, il Campaccio e le varie cannicciaie e stalle nei boschi e lungo i torrenti
    • Una passeggiata nei bellissimi castagneti secolari che circondano il paese
    • Superare il rio di Ceppeta per entrare nella suggestiva area della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo
    • Ammirare, dalla strada, i pittoreschi mulini del primo tratto del Bisenzio: il Mulino della Sega (non più in funzione, adibito a civile abitazione), sulla strada per Luogomano, e il Mulino di Chiodo (o del Rosso), a valle della strada per Cantagallo (ancora in funzione ma attualmente non attivo).
    • Parcheggiare nell’apposita area poco prima del paese di Luogomano e passeggiare verso l’anfiteatro Mauri o addentrarsi nell’area protetta alla scoperta di tracce di animali o della storia dei luoghi


    Percorsi trekking a Cantagallo da Wickiloc

  • Dona il tuo 5x1000

    Aiutaci nel sostenere la nostra associazione e le iniziative promosse per il nostro territorio: dona il tuo 5x1000

    Codice fiscale:

    92108860484

    Utilità

    Via della lana e della seta

    • Tappa 2Sasso Marconi / Grizzana Morandi
    • Tappa 3Grizzana / Castiglione dei Pepoli
    • Tappa 4Castiglione dei Pepoli / Vernio

Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, clicca su "consento" per abilitarne l'uso.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies consulta la nostra Informativa Cookies. OK