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    Associazione Sviluppo Turistico Valbisenzio

    Si propone, come scopo, la promozione sotto ogni forma dello sviluppo culturale, turistico, sociale, naturalistico e sportivo dilettantistico del territorio della Val Bisenzio.

    Se hai qualcosa da chiedere, sulla Val di Bisenzio, come itinerari, curiosità o cose da fare o da vedere, non esitare a contattarci, cercheremo di darti i nostri suggerimenti!


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    Ringraziamenti

    Un ringraziamento speciale a chi ha collaborato per foto, testi e suggerimenti:

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  • Sofignano

    Area di insediamenti antichi, di epoca etrusca e romana, Sofignano è stata per secoli la zona più produttiva ai piedi della Calvana, dorsale collinare di notevole rilevanza ambientale: le sommità a prato, importanti per i pascoli ovini e bovini (le vacche di “razza calvanina” che si è trasmessa fino a noi), le grotte tipiche dei terreni carsici, le vedute paesaggistiche che dalle alture permettono di scrutare la pianura pratese e fiorentina.

    Molto suggestivo è percorrere la strada di mezzacosta che da Prato (collina di Carteano) sale verso S. Leonardo, Faltugnano, Fabio, Savignano e Sofignano. In quest’ultima località sorse l’antica pieve dedicata ai SS. Vito e Modesto, a testimonianza del fatto che l’area aveva insediamenti già in epoca tardo romana. Si presenta ancora oggi imponente la chiesa, restaurata nei primi anni del Novecento e un tempo provvista di giardino monumentale.

    Tutta la zona di Sofignano era a coltura mezzadrile, con numerosi poderi attinenti alle fattorie più importanti: da quella di S. Gaudenzio (con villa rinascimentale dei Buonamici di Prato legati, per amicizia e parentela, allo scienziato Galileo Galilei) a quella delle Mura (ove sorsero le prime fortificazioni ghibelline, dove esponenti di tale fazione erano stati mandati al confino dalla città di Prato) fino a quella Del Bello (in antico Calcinaia, possesso dei padri Serviti della SS. Annunziata di Firenze). Anche visibile all’interno di un boschetto resta la torre di Melagrana, sopra quest’ultimo insediamento, nata come fortificazione al confine del territorio pratese.

    Caratterizzata da casolari sparsi, secondo il modello mezzadrile, la zona di Sofignano ebbe solo tre agglomerati più consistenti: Il Poggio (detto dei Bianchi dalla famiglia che più a lungo vi abitò) sopra la Pieve e sulla strada che raggiungeva la cima della Calvana (poggio della Croce), Le Case, sotto la chiesa, e soprattutto Le Fornaci. Tutti diventarono nell’Ottocento realtà abitative di pigionali, che si distinguevano dai contadini mezzadri dei vari poderi, ognuno dei quali aveva come pertinenza porzioni di prato sulla cima della Calvana, ove a giugno i contadini andavano a fare tagliate d’erba, trasportate in basso con la treggia, per fare fieno.

    Particolare è la storia de Le Fornaci, di cui ancor oggi è visibile il tipico borghetto nato attorno alla casa secolare (risalente al ‘400) e alla fornace dei Brandi, artigiani della terracotta che si insediarono qui provenienti dall’Impruneta. Presero a livello un’area, dal torrente (Riomaggiore) che la delimita a sud, fino al boschetto di scope che la circonda ad occidente e al luogo da dove cavavano la terra d’argilla per le loro lavorazioni. Il “livello” che i Brandi ottennero dai Buonamici era “masculino”, con il diritto a riconfermarlo, di generazione in generazione (ogni 29 anni), se avevano garantita una discendenza maschile. Cosa che realmente accadde fino al Novecento, quando ancora diversi di loro lavoravano alla fornace del borgo ed a quelle delle varie fattorie, per le quali facevano la cottura di stagione, necessaria per fabbricare i materiali di base (mattoni, embrici, pianelle, gronde) per le riparazioni da fare agli edifici signorili e colonici.


    Curiosità e suggerimenti

    Il Frantoio, il borgo delle Fornaci, le risorse della tenuta di Del Bello.

    Mentre il borgo delle Fornaci, nato nel suo primo nucleo fin da metà del ‘400 costituisce un insediamento storico, il Frantoio è opera recente.

    La storia delle Fornaci è espressione di un modo di vita tradizionale, profondamente legato alla realtà contadina e ai saperi del lavoro mezzadrile, in relazione stretta con i prodotti delle fattorie della zona, oggi tutte scomparse, lasciando però un filo di continuità presso l’azienda agricola (per la produzione di prodotti tipici) Del Bello a Calcinaia.

    A ricordo della tradizione contadina della zona vanno ricordate alcune feste (quella del 26 giugno alla pieve di Sofignano di antica origine e quella della Fienagione e Spolveratura che si è tenuta per decenni a partire dagli anni Duemila).

    Il Frantoio Consortile è nato invece recentemente per iniziativa dei tre Comuni della val di Bisenzio, realizzando un edificio per la frangitura delle olive, funzionale all’olivocoltura rilanciata con grande favore dei cittadini, ai fini di assicurare una cura costante del territorio. Assieme all’impianto di frangitura sono sorte una cucina, spazi di degustazione, un laboratorio di smelatura e una bottega del gusto.

    Un’analoga esperienza (bottega dei tipici prodotti all’interno dell’azienda agricola Del Bello, soprattutto olio e carne di razza Calvanina ed un’agriristorante) è nata ove ha operato per lungo tempo la fattoria Del Bello (che in antico era grancia e fattoria dei Serviti della SS. Annunziata di Firenze).

    (testo a cura di Annalisa Marchi)

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